UNA STRANA, MA SIMPATICA, SORPRESA …
Una volta entrati, Eric ed io, ci rendemmo conto di essere ancora abbracciati, perciò ci allontanammo. Trovammo un grosso cartello tutto colorato, su cui c’era scritto:
“PER I RAGAZZI DI PRIMA SUPERIORE:
ANDATE NELL’AULA MAGNA, LÌ, VI SARÀ SPIEGATO TUTTO.”
Così, senza pensarci su due volte, seguimmo le istruzioni del cartello. Andammo verso l’aula magna e ci fermammo a guardare la porta chiusa. Facemmo un sospiro e la aprimmo.
Ci trovammo davanti tanti alunni che occupavano i posti. Noi trovammo tre posti vicini nelle file in mezzo e ci sedemmo. Eric era in centro, alla sua destra c’era Simone e alla sua sinistra c’ero io.
Dopo 5 minuti, entrò il preside. Tutti ci alzammo e lo salutammo con un semplice “buongiorno”. Iniziò a fare un discorso che stava durando troppo: ero annoiata e non prestavo attenzione a quello che diceva. Pensavo a quello che aveva detto quel ragazzo sul conto di Melissa ed Eric. Più ci pensavo e più non capivo, com’era possibile?!
A un certo punto la ragazza che era seduta vicino a me, incominciò a lamentarsi a bassa voce per non farsi sentire:
“Che barba! Quanto dura?! Non ce la faccio più!”
“Si, hai ragione. Sta diventando noioso” risposi io, cogliendola di sorpresa.
“Comunque mi chiamo Ester” continuai io.
“Io Alice, piacere di conoscerti. Frequenterò la prima A del liceo scientifico, tu?” mi disse lei vivacemente, ma continuando a tenere un tono di voce basso.
Io, incredula di aver trovato un’altra mia compagna di classe, le risposi:
“Sul serio?! Anche noi tre faremo la tua stessa classe! Non è possibile! Vi presento subito. Il ragazzo affianco a me è Eric e l’altro è Simone”
“Piacere, io sono Alice” rispose lei.
I ragazzi la guardarono e fecero un segno con la mano per salutarla: evidentemente loro stavano seguendo, in un qualche modo, il discorso del preside.
“Ci manca solo di scoprire che abiti a Colombaro e poi siamo a posto!” le dissi ridendo.
“Come fai a saperlo?! Io abito a Colombaro, mi sono trasferita da poco, infatti sono nata ad Avellino” mi rispose lei.
“Non ci posso credere! I miei genitori vengono anche loro dalla Campania, mia mamma da Napoli e mio papà da Salerno!” affermai incredula.
“Fantastico!” esclamò lei col sorriso sulla bocca.
Chissà perché, quella ragazza m’ispirava, ero sicura che saremmo diventate molto amiche.
“PER I RAGAZZI DI PRIMA SUPERIORE:
ANDATE NELL’AULA MAGNA, LÌ, VI SARÀ SPIEGATO TUTTO.”
Così, senza pensarci su due volte, seguimmo le istruzioni del cartello. Andammo verso l’aula magna e ci fermammo a guardare la porta chiusa. Facemmo un sospiro e la aprimmo.
Ci trovammo davanti tanti alunni che occupavano i posti. Noi trovammo tre posti vicini nelle file in mezzo e ci sedemmo. Eric era in centro, alla sua destra c’era Simone e alla sua sinistra c’ero io.
Dopo 5 minuti, entrò il preside. Tutti ci alzammo e lo salutammo con un semplice “buongiorno”. Iniziò a fare un discorso che stava durando troppo: ero annoiata e non prestavo attenzione a quello che diceva. Pensavo a quello che aveva detto quel ragazzo sul conto di Melissa ed Eric. Più ci pensavo e più non capivo, com’era possibile?!
A un certo punto la ragazza che era seduta vicino a me, incominciò a lamentarsi a bassa voce per non farsi sentire:
“Che barba! Quanto dura?! Non ce la faccio più!”
“Si, hai ragione. Sta diventando noioso” risposi io, cogliendola di sorpresa.
“Comunque mi chiamo Ester” continuai io.
“Io Alice, piacere di conoscerti. Frequenterò la prima A del liceo scientifico, tu?” mi disse lei vivacemente, ma continuando a tenere un tono di voce basso.
Io, incredula di aver trovato un’altra mia compagna di classe, le risposi:
“Sul serio?! Anche noi tre faremo la tua stessa classe! Non è possibile! Vi presento subito. Il ragazzo affianco a me è Eric e l’altro è Simone”
“Piacere, io sono Alice” rispose lei.
I ragazzi la guardarono e fecero un segno con la mano per salutarla: evidentemente loro stavano seguendo, in un qualche modo, il discorso del preside.
“Ci manca solo di scoprire che abiti a Colombaro e poi siamo a posto!” le dissi ridendo.
“Come fai a saperlo?! Io abito a Colombaro, mi sono trasferita da poco, infatti sono nata ad Avellino” mi rispose lei.
“Non ci posso credere! I miei genitori vengono anche loro dalla Campania, mia mamma da Napoli e mio papà da Salerno!” affermai incredula.
“Fantastico!” esclamò lei col sorriso sulla bocca.
Chissà perché, quella ragazza m’ispirava, ero sicura che saremmo diventate molto amiche.
Tutto qui ? Abbiamo aspettato una settimana x così poco ?! Pubblica un po' di più la prossima volta, altrimenti tutti si annoieranno di aspettare per non sapere quasi niente !
RispondiEliminanon ti preoccupare, dalla prossima settimana, pubblicherò le storie il martedì e il sabato . . .
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