UN GRANDE MISTERO …
Incuriosita dalla faccenda, chiesi ai due ragazzi che scuola avessero frequentato alle medie. Mi rispose Simone, dicendomi che erano nella stessa classe fin dalla prima elementare e che avevano frequentato una scuola privata.
“Ah, ho capito” risposi io “Ecco perché non vi avevo mai visti nella mia scuola”.
Rimanemmo in silenzio. Personalmente mi sentivo ancora in imbarazzo, anche se non sapevo il motivo, quindi decisi, un'altra volta, di rompere il ghiaccio.
“Voi non siete emozionati all’idea di andare al liceo?! Nuova scuola, nuovi compagni, nuovi professori! Non è stupendo?” chiesi con il sorriso sulle labbra.
“No, è comunque andare scuola. Non cambia niente” disse Eric freddo.
La sua risposta, in quel momento, mi diede sui nervi. Come si può essere così di ghiaccio. È comunque una nuova esperienza … sembravo l’unica emozionata per una cosa del genere.
Sia Simone sia io lo guardavamo in un modo strano; io ero furiosa per il modo in cui mi aveva risposto, invece, Simone, aveva lo sguardo di uno rassegnato, come se si aspettasse una risposta simile.
Intanto eravamo arrivati all’edificio scolastico. Era enorme! Alle medie, con la scuola, ero venuta molte volte, ma mai mi era sembrato così grande come in quel momento.
Stavamo camminando tutti e tre insieme, quando un ragazzo si avvicinò a me e incominciò a parlarmi. In un qualche modo stava facendo il brillante, in poche parole, ci stava provando.
“Lasciala stare! È la mia ragazza, non ci provare! Io so che intenzioni hai. Mia sorella è stata con te e so che ti ha lasciato perché la tradivi e facevi il doppio gioco!” disse Eric, tirandomi a sé e lasciandomi di stucco.
“Tua sorella, dici? Dimmi il suo nome, non ricordo chi sia”
“Melissa”
“Ah, si ora mi ricordo. Tua sorella mi parlava di te. Secondo lei sei solo un combina guai. Sai che tua sorella ti odia, no?” rispose acido il ragazzo.
A quell’affermazione Eric ammutolì e, abbracciati, andammo via.
Ero sconvolta! Come era possibile: sua sorella lo odia. “Non è possibile” continuavo a ripetermi. Una cosa è certa, lui, che sembrava di ghiaccio, in realtà è stato molto gentile e carino a proteggermi in quel modo …
“Grazie” gli sussurrai “sei stato molto gentile”.
“Di niente” mi rispose lui, che, finalmente, sorrideva. Ma non era un sorriso vero. Si vedeva chiaramente, le parole di quel ragazzo gli erano rimaste impresse, come se fossero una doccia fredda per lui.
Intanto, eravamo arrivati all’entrata. Mi batteva forte il cuore ed ero emozionatissima …
“Ah, ho capito” risposi io “Ecco perché non vi avevo mai visti nella mia scuola”.
Rimanemmo in silenzio. Personalmente mi sentivo ancora in imbarazzo, anche se non sapevo il motivo, quindi decisi, un'altra volta, di rompere il ghiaccio.
“Voi non siete emozionati all’idea di andare al liceo?! Nuova scuola, nuovi compagni, nuovi professori! Non è stupendo?” chiesi con il sorriso sulle labbra.
“No, è comunque andare scuola. Non cambia niente” disse Eric freddo.
La sua risposta, in quel momento, mi diede sui nervi. Come si può essere così di ghiaccio. È comunque una nuova esperienza … sembravo l’unica emozionata per una cosa del genere.
Sia Simone sia io lo guardavamo in un modo strano; io ero furiosa per il modo in cui mi aveva risposto, invece, Simone, aveva lo sguardo di uno rassegnato, come se si aspettasse una risposta simile.
Intanto eravamo arrivati all’edificio scolastico. Era enorme! Alle medie, con la scuola, ero venuta molte volte, ma mai mi era sembrato così grande come in quel momento.
Stavamo camminando tutti e tre insieme, quando un ragazzo si avvicinò a me e incominciò a parlarmi. In un qualche modo stava facendo il brillante, in poche parole, ci stava provando.
“Lasciala stare! È la mia ragazza, non ci provare! Io so che intenzioni hai. Mia sorella è stata con te e so che ti ha lasciato perché la tradivi e facevi il doppio gioco!” disse Eric, tirandomi a sé e lasciandomi di stucco.
“Tua sorella, dici? Dimmi il suo nome, non ricordo chi sia”
“Melissa”
“Ah, si ora mi ricordo. Tua sorella mi parlava di te. Secondo lei sei solo un combina guai. Sai che tua sorella ti odia, no?” rispose acido il ragazzo.
A quell’affermazione Eric ammutolì e, abbracciati, andammo via.
Ero sconvolta! Come era possibile: sua sorella lo odia. “Non è possibile” continuavo a ripetermi. Una cosa è certa, lui, che sembrava di ghiaccio, in realtà è stato molto gentile e carino a proteggermi in quel modo …
“Grazie” gli sussurrai “sei stato molto gentile”.
“Di niente” mi rispose lui, che, finalmente, sorrideva. Ma non era un sorriso vero. Si vedeva chiaramente, le parole di quel ragazzo gli erano rimaste impresse, come se fossero una doccia fredda per lui.
Intanto, eravamo arrivati all’entrata. Mi batteva forte il cuore ed ero emozionatissima …
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