martedì 23 aprile 2013

Conosciamo gli altri ...


    CONOSCIAMO GLI ALTRI …
Intanto il preside aveva finito di parlare e ci stava augurando buona fortuna:
“Ok ragazzi, ora vi chiamerò per classe e vi dirò di seguire il vostro professore. Iniziamo dal liceo scientifico tradizionale, quelli della prima A si alzino e seguano il professore alla mia destra.”
A quell’affermazione tutti e quattro ci alzammo e ci mettemmo in fila. Formammo due coppie, Eric e Simone, Alice e me. 
Mentre mi alzavo e mi mettevo in fila, iniziai a pensare:
“Da quando gli ho incontrati per la prima volta sarà passata circa una mezzora, sì, ma piena di emozioni e sorprese. Quest’anno si presenta bene”
Ad un certo punto, una voce interruppe i miei pensieri. Era Alice.
“Sono E-M-O-Z-I-O-N-A-T-I-S-S-I-M-A”
“Ok, calmati, però” le dissi io sorridendo.
“Mi sembrano simpatici i ragazzi …”
“Si. Eric è più chiuso, mentre Simone è più vivace. O almeno è quello che sono riuscita ad intuire”
“Per quanto ho visto io, mi sembrano due intelligentoni!” mi disse ridendo e facendo riferimento al fatto che prima stavano riuscendo a seguire il discorso del preside.
Non so il perché ma seppur la conoscessi da all’incirca 10 minuti, sapevo di poter contare su di lei. Così, le raccontai tutto quello che era successo fino ad ora. Lei mi ascoltava incuriosita e incredula.
“NON-CI-POSSO-CREDERE!” esclamò alla fine.
“Credici. Io voglio aiutarlo, in un qualche modo. Non posso ignorare la situazione.”
“Già, hai ragione, anch’io voglio collaborare, ma cosa e come facciamo?”
“Non lo so”
Intanto eravamo arrivati alla nostra aula. Mi sembrava grande. I banchi erano disposti due a due, così, con una sola occhiata, Alice ed io, decidemmo di sederci vicine, nella seconda fila e nella colonna in mezzo. In pratica, avevamo una posizione centrale, non troppo lontana dalla cattedra, ma neanche troppo vicina.

Eric e Simone si sedettero nella colonna accanto a noi, anche loro nella seconda fila. Erano alla nostra destra, Eric ed io eravamo vicini, anche se ci separava un piccolo spazio, lasciato per far passare tutti gli alunni delle file dietro. Io ero alla destra di Alice ed Eric era alla sinistra di Simone.

“Questi posti mi piacciono” dissi ad Alice.
“Io volevo stare al tuo posto, almeno ero più vicina ai ragazzi. Be’, almeno lo sono a te. Se non altro conosco la mia vicina di banco!” disse lei ridendo.
“Eh già” le dissi io “sono d’accordo con te”
“Ehm ehm!” disse una voce sconosciuta.
“Buongiorno ragazzi! Io sono il professore di matematica. Mi chiamo Barento. Con voi, oggi, non voglio fare lezione, ma semplicemente farvi conoscere tra di voi, dopotutto è il primo giorno e molti di voi non si sono mai visti.”
E così, dopo un lungo giro di nome, cognome e hobby, toccò a noi.
“Mi chiamo Alice Grimaldi. Mi sono appena trasferita da Avellino, abito a Colombaro e il mio colore preferito è il rosso.”
“Oddio! Tocca a me. Riordiniamo le idee. Okay, ci sono.” pensai tra me e me.
“Mi chiamo Ester Adinolfi, sono del 2000, quindi ho un anno in meno di voi, abito a Colombaro e il mio colore preferito è verde acqua, anche se mi piacciono un po’ tutti i colori … tranne quelli tetri.” Dissi con una velocità strabiliante, tanto da stupire me per prima.
Appena dissi che ero del 2000, Alice, Simone ed Eric, mi guardarono. Alice e Simone erano stupiti, mentre a Eric sembrava non importare poi più di tanto …
Toccava a lui.
“Il mio nome è Eric Silvestri. Abito a Colombaro e il mio sport preferito è il calcio.”
 “Breve ma conciso; qualcosa di più la poteva dire, però!” pensai.
“Ciao a tutti! Mi chiamo Simone Rossi. Abito a Colombaro e mi piace molto giocare a calcio. Il mio colore preferito è il blu. Ho un cane, Fido, ed è un pastore tedesco.”
“Mi sembra molto loquace Simone …” dissi ad Alice.
“Già, mi piace il suo modo di porsi agli altri” mi disse lei. Mi sembrava abbastanza interessata a quel ragazzo. 
Mi ero tolta un peso! È una cosa che odio, anzi super odio, mi mette sempre in imbarazzo.
Nonostante tutto, il giro continuò e gli ultimi sei compagni finirono di presentarsi.

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